Dopo l’ordinanza del Comune di Berzo Demo del marzo 2013 al Curatore fallimentare della Selca di Forno d’Allione perchè provvedesse entro 60 giorni alla messa in sicurezza del materiale stoccato nei piazzali esterni, dopo che anche il Tar h respinto il ricorso in merito da parte del Curatore fallimentare, ora il comune ha ottenuto anche l’appoggio da parte di Regione Lombardia per fare azione comune sui metodi e le procedure giuridico-amministrative ed economiche per risolvere una volta per tutte la questione di oltre 50.000 tonnellate di rifiuti speciali stoccati all’esterno ed all’interno della Selca, dichiarata fallita nell’ottobre 2010. Il primo passo è un finanziamento regionale a fondo perduto pari a 240.000 euro per la copertura impermeabilizzata del materiale attualmente stoccato all’esterno dei capannoni. Rimane ancora da capire come sia possibile che un’ordinanza comunale, formata dall’allora sindaco Corrado Scolari, sottoscritta di fatto da un Tribunale amministrativo, non abbia avuto seguito. Un secondo problema urgente, messo in evidenza dalla conferenza di servizi che si è riunita a Berzo Demo nei giorni scorsi, è la presenza di una superficie impressionante di coperture in eternit che, dopo, l’abbandono della fabbrica, ha continuato nel suo lento e pericoloso degrado. Comune e Regione concordano sul fatto che i fondi per la messa in sicurezza, lo smaltimento dell’eternit e la bonifica dell’area vadano reperiti direttamente dalla curatela fallimentare che, nel frattempo, ha incassato circa 10 milioni di euro dalla vendita di porzioni della grande are a industriale Selca. L’attuale amministrazione comunale, in continuità con la linea della precedente, non lascerà nulla di intentato per dare una risposta ai propri cittadini sulla vicenda: ma è una porzione grande della Vallecamonica che ne è coinvolta e che non può chiamarsi fuori.

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