Franco Mossoni, dichiarato capace di intendere ma non di volere, sarà processato a maggio. Il 55enne originario di Malegno passato agli onori della cronaca nel 1987 quando uccise un rivale in amore a Breno, ora è accusato di omicidio pluriaggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, per l’omicidio della sua ex compagna Federica Giacomini. Dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia dove ora si trova, comparirà in aula in Tribunale davanti al giudice Guido Tamarelli, nell’udienza preliminare fissata a maggio. Secondo la perizia della Procura, sarebbe stato in grado di intendere e consapevole delle sua azioni, quando avrebbe ucciso a sprangate l’atrice hard bresciana, non sarebbe però stato in grado di controllarsi poichè affetto da un disturbo della personalità che lo rende socialmente pericoloso. Per il camuno che è anche accusato di aver occultato il corpo della giovane in fondo al lago di Garda con l’inconsapevole aiuto di un ignaro barcaiolo a cui Mossoni aveva detto di essere un biologo, il pm di Verona Marzio Zanatelli ha chiesto il rinvio a giudizio. Mossoni secondo le accuse avrebbe ucciso la 43enne di Desenzano, perché non sopportava di essere stato lasciato. Il delitto si sarebbe consumato poco prima della denuncia di scomparsa della giovane fatta dai genitori a gennaio, nella casa di Mossoni a San Pietro in Cariano, dove conviveva con Federica Giacomini, in arte, ovvero nell’ambiente dei film hard, conosciuta come Ginevra Hollander.
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