MINIERE FERME IN VAL DI SCALVE

Avere un patrimonio minerario non basta, bisogna avere vicino a sé anche qualcuno che ci creda e che investa. Da soli non si va da nessuna parte e lo sa bene Anselmo Agoni, che nelle miniere ormai investe da anni. Con la Ski-Mine ha creduto in una serie di progetti che riguardano l’ambito minerario, come il progetto  “Via del ferro” rimasto al palo, oltre alla stagionatura di formaggi o vini nei cunicoli, sogno che, naufragato a Schilpario. sta per realizzarsi in Val Trompia. “Qualche anno fa, spiega Agoni avevamo ipotizzato un progetto di collegamento tra Vilminore e Valbondione”.Mossi i primi passi grazie alla sinergia tra Comuni, Regione, Parco delle Orobie, Fondazione Cariplo e cooperativa che possiede i permessi di ricerca per il mondo sotterraneo della zona; la Ski-Mine aveva anche acquistato il forno fusorio di Valbondione, l’ultimo della zona, per ristrutturarlo e dargli una nuova vita. Poi, però sono cambiate le amministrazioni e il tutto è finito nel dimenticatoio, sia pur avendo  investito cifre importanti.  Sonia Simoncelli, sindaco di Valbondione spiega: “pensavamo che questo intervento avesse già una sua autonomia, ma in realtà abbiamo scoperto non essere in questi termini. Sono emerse criticità sulla disponibilità degli spazi, con conseguenti difficoltà oggettive”. In poche parole il Comune pensava di investire in un terreno di proprietà, ma la vendita al Comune dI questa zona non era stata ancora perfezionata.
“Quest’ area sarà comunque valorizzata da una variante al Piano di governo del territorio, ribadisce il sindaco e ai Forni verrà dedicato prossimamente un intero Consiglio Comunale”.  Ma torniamo in Valle di Scalve dove le cose non vanno meglio. Il progetto della “Via del Ferro”  si è arenato perché la copertura finanziaria, si parlava di 4 milioni di euro, era insufficiente. Guido Giudici presidente della Comunità Montana non rinuncia definitivamente al progetto sperando in condizioni economiche più favorevoli.