Chiedono un futuro libero dalla dipendenza. Chiedono di tornare a vivere per se stessi e per la loro famiglia e non più per la droga o l’alcol. Gli ospiti della Comunità per nuclei famigliari di Rogno gestita dalla Cooperativa Sociale di Bessimo, ogni giorno affrontano un percorso verso la liberazione. La loro giornata è scandita in momenti di lavoro, per la pulizia della casa o per il confezionamenti dei pacchi, di ricreazione e di incontro con lo psicologo. Devono infatti affrontare non solo la dipendenza da sostanze ma anche e soprattutto, il disagio che li ha portati all’eccesso o spesso, il problema psichico emerso in seguito proprio alla dipendenza. “Non dimentichiamo” – afferma Fausto Bontempi – “che la droga causa piacere. Cadere nella dipendenza quindi è facile ma ci sono spesso storie di vita complicate. Per esempio spesso le donne hanno alle spalle storie di abusi e violenza.” Il lavoro della Cooperativa è quello di innescare in uno singolo ospite, la motivazione giusta per lottare. Nell’autunno del 2014 è stato pubblicato il DSM V, ovvero l bibbia di tutte le malattie psichiche mondiali, dove viene cancellata la differenza fra dipendenza e abuso. Questo porta a tenere conto nel percorso di cura, anche di fattori e comportamenti che prima erano ritenuti marginali, proprio perché la sostanza entra nella vita della persona e nella sua storia. Il primo passo per chi arriva in Comunità è riconoscere di essere alcolizzato o tossicodipendente, perché il passo dall’uso alla dipendenza lo hanno fatto senza accorgersene. Per questo il messaggio di Fausto Bontempi a coloro che consumano alcol o sostanze stupefacenti, pensando di farlo in modo innocuo o moderato, è questo: “non esiste un metro di misura per stabilire quando un uso è moderato e quando non lo è. Ognuno deve fermarsi a riflettere e capire quanto peso hanno queste sostanze nella propria vita.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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