Come rendere difficile la vita dei pastori bergamaschi? Istituendo il divieto di pascolo alle greggi vaganti. Il Comune di Casirate d’Adda ha esteso a tutto l’anno una precedente ordinanza che impediva alle pecore di brucare l’erba dal 1° marzo al 30 novembre. Se verrà avvistata una pecora a pascolare, le autorità cercheranno il suo pastore per affibbiargli una multa che andrà da un minimo di cento a un massimo di 600 euro. Il provvedimento, come del resto prevedibile stà facendo discutere gli addetti ai lavori. Per molti è ritenuto illlegittimo essendo contrario allo spirito di ben due leggi regionali, la numero 8 del 2007 e la numero 33 del 2009. Alessandro Avogadri, presidente dell’associazione per la valorizzazione degli alpeggi, non ha dubbi: “Quel provvedimento è illegittimo perché è chiarito in modo inequivocabile che la transumanza è soggetta esclusivamente a un controllo di tipo sanitario: se il servizio veterinario dell’Asl dice che le pecore sono sane, nessuno può impedire il loro passaggio”. Il sindaco di Casirate Mauro Faccà risponde: “la nostra ordinanza non vieta il passaggio, il transito, degli animali, ma vieta il pascolo”. 4 sono i motivi. I proprietari di terreni agricoli che si lamentano per i danni provocati dalle greggi; cittadini che si lamentano per i problemi igienici sanitari che vengono provocati dal loro passaggio; strade comunali e terreni privati invasi da pecore senza alcuna autorizzazione e animali che anche se custoditi invadono i terreni in modo arbitrario e incontrollato. Valorizzare la pastorizia ovina vagante, presente sul territorio lombardo con 151 allevamenti di transumanza, con una consistenza di 58.153 capi, contro gli allevamenti stanziali. Questo l’obiettivo di un progetto presentato alla Giunta regionale qualche tempo fa dall’assessore all’Agricoltura Gianni Fava impegnato nella redazione di un piano, in quanto esiste la necessità di sostenere i pastori vaganti, che rappresentano una cultura di minoranza, riconosciuta nel Registro delle eredità culturali immateriali della Lombardia. La pastorizia vagante rappresenta anche una forma di tutela ambientale insostituibile: gli animali che si spostano e mangiano migliorano gli ambienti naturali altrimenti destinati all’abbandono.
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