Tre sagre al giorno in Regione Lombardia. Da questo dato nasce la necessità di regolamentarle. Lo chiedono soprattutto i ristoratori soggetti a numerosi controlli che subiscono la concorrenza delle sagre quando queste proliferano a volte senza controllo. Ad esempio spesso si affiancano ad iniziative di volontariato ma rappresentano una pura attività commerciale. Altre volte restano allestite per settimane anche dopo lo svolgimento di un evento. Così il Consiglio regionale ha approvato un testo che chiede alla Giunta di promuovere, entro sei mesi, una serie di misure per regolamentare l’organizzazione di sagre e fiere nei Comuni, in primis relativamente alla somministrazione di alimenti e bevande. La risoluzione rappresenta il passaggio conclusivo di un articolato percorso di confronto con associazioni di categoria, Anci e organizzatori di eventi. Il testo contiene anche un passaggio in cui si evidenzia la necessità di riconoscere uno status diverso alle cosiddette sagre storiche. L’obiettivo è evitare forme di speculazione e di concorrenza sleale e tutelare sia il commercio stabile sia le associazioni di volontariato e no-profit che promuovono eventi con chiari intenti solidaristici. La risoluzione è stata approvata a larga maggioranza, con la sola astensione del Movimento 5 Stelle. La Risoluzione tutela la promozione di prodotti tipici del territorio, la promozione della socialità, chiede attenzione per l’accessibilità alle persone con disabilità, auspica una più definita calendarizzazione degli eventi e un monitoraggio da parte della Regione, sollecita il coinvolgimento del commercio stabile locale, ipotizza la costituzione di un registro comunale e la creazione di una sezione ad hoc nei siti internet istituzionali. L’obiettivo finale è ritrovare il giusto equilibrio tra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa e la tutela delle attività commerciali esistenti.

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