Si parla di un fascicolo di 60 mila pagine. Massimo Bossetti rischia l’ergastolo: oltre all’accusa di omicidio, infatti, gli vengono contestate anche crudeltà e sevizie. In più c’è una nuova accusa, mai emersa prima: quella di calunnia nei confronti di un suo collega che Massimo Bossetti aveva indicato come l’assassino di Yara. Nell’informativa ci sono tutti gli elementi dell’accusa: il DNA trovata sugli slip e sui leggins di Yara; le intercettazioni che indicano l’indagato nella zona dove sparì Yara il giorno dell’omicidio; le telecamere che riprendono il suo furgone; le fibre di tessuro del Daily trovate sulla piccola ginnasta; la testimonianza di una donna che avrebbe visto Bossetti un un parcheggio con una ragazzina; la perizia sui computer dell’indagato e infine le intercettazioni fra Bossetti e la moglie. E intanto dal fascicolo emerge anche come Bossetti avrebbe potuto aver conosciuto la piccola Yara: al market vicino alla palestra. Questa tesi sarebbe supportata dalla testimonianza di una donna – che potrebbe essere fondamentale per il processo – che avrebbe visto un uomo su un’auto grigia – Bossetti ha una volto station wagon proprio di quel colore – nel parcheggio della palestra dove aveva accompagnato la figlia. Dopo aver visto Bossetti in tv lo avrebbe riconosciuto e qualche giorno dopo i ROS avrebbero bussato alla sua porta.

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