Brutte notizie per gli imprenditori camuni alle prese con l’Ilva commissariata. In primo luogo perché speravano che il Governo risolvesse in tempi brevi il problema del loro mancato pagamento, visto che sono fuori con i conti di centinaia di migliaia di euro o addirittura milioni. In secondo luogo perché il maxi emendamento in discussione alla Camera prevederebbe un fondo di 35 milioni di euro per le piccole e medie imprese fornitrici che però vantano crediti per 2,9 miliardi di euro. Quindi il decreto così come è, secondo il deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini che questo giovedì mattina è intervenuto alla Camera, è inefficace. Gli imprenditori camuni al collasso hanno fatto appello ai politici camuni per ottenere il pagamento dei lavori che hanno svolto per l’Ilva commissariata prima che il Tribunale ne dichiarasse lo stato di insolvenza. Temono di non rientrare tra i creditori privilegiati e il loro timore è fondato poiché come sottolineato in aula dalla Lega Nord, nel decreto “è previsto per le piccole e medie imprese fornitrici dell’Ilva, uno stanziamento irrisorio, che non risolve la questione dei crediti maturati che, seppur riconosciuti prioritari, finiscono nel calderone della gestione fallimentare. Il decreto non è ancora legge e anche se ci vorrà più tempo, per gli imprenditori camuni non è ancora detta l’ultima parola.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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