Stefano Ducoli, uno degli imprenditori camuni penalizzati dalla crisi dell’Ilva Commissariata, in una nuova lettera, invita a non considerare risolto il problema dei crediti ai fornitori anche camuni, perché nei fatti, scrive Ducoli, non sono ancora arrivate rassicurazioni che garantiscono, soprattutto alle piccoli e medie imprese, il recupero dei pagamenti per i lavori svolti prima del 21 gennaio 2015, ovvero prima della dichiarazioni di insolvenza e l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria. Il maxidecreto varato dal Senato questo martedì alle 18.00 approda alla Camera e quando sarà legge, gli imprenditori camuni sapranno se potranno tirare un sospiro di sollievo o meno. Pare infatti che le imprese più grandi che lavorano per il risanamento ambientale del polo siderurgico di Taranto, avranno maggiori tutele e che si stia studiando il modo per fare rientrare fra l’indotto privilegiato, anche le piccole e medie imprese che vantano crediti dell’ordine di alcune migliaia di euro e che rischiano di chiudere a causa di questa situazione. Nel ringraziare gli onorevoli camuni Caparini e Berlinghieri per quanto stanno facendo, Ducoli conclude la lettera scrivendo a nome degli imprenditori camuni che “sperano tanto che alle parole rassicuranti seguano veramente i fatti.” “Fino a quando le nostre aziende non riceveranno i loro crediti accreditati sui relativi conti correnti le varie società coinvolte continueranno, finché’ e se resistono, a temere per la loro sopravvivenza ed il relativo mantenimento dei posti di lavoro.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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