E’ arrivata ieri all’avvocato Pierluigi Miani, il legale della famiglia Patti, la relazione dettagliata in cui il gup Maria Chiara Minazzato, in 52 pagine spiega le motivazioni della sentenza emessa qualche mese fa nei confronti di Pasquale Iacovone, il padre accusato di aver ucciso i suoi due figli di 8 e 11 anni il 16 luglio del 2013 ad Ono San Pietro. Contro tali motivazioni l’avvocato di Iacovone Gerardo Milani, ha annunciato ricorso in appello. Una sentenza molto dettagliata nella ricostruzione di tutto il fatto e nella confutazione delle tesi difensivi dell’imputato, che si divide in tre parti. Una prima parte più tecnica è dedicata al tema dell’utilizzabilità delle indagini svolte immediatamente dopo l’avvenimento, gli atti e le perizie raccolti nelle ore successivi al fatto, che non sarebbero state utilizzabili, perché l’indagato all’epoca non era ancora imputato, poiché era ancora considerato potenzialmente persona offesa e non iscritto nel registro degli indagati. Nello stesso tempo viene chiarito anche dal gup che con la richiesta del giudizio abbreviato inoltrata dalla difesa di Iacovone per accedere ad uno sconto di pena, la difesa ha rinunciato al contraddittorio e alla messa in discussione delle prove. La seconda parte delle sentenza ricostruisce le drammatiche sequenze di quel giorno, le indagini e le testimonianze. La terza parte si sofferma sull’analisi delle perizie psichiatriche e sulla finale esclusione dell’ipotesi dell’incapacità anche solo transitoria, di intendere e di volere.
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