Ha preso il via questo martedì  la maratona in Senato per migliorare il decreto Ilva. In attesa di risposte da Roma, per gli imprenditori che rappresentano l’indotto camuno, bresciano e bergamasco di Ilva, queste sono ore di attesa. Attendono di sapere se lo Stato che negli ultimi due anni di commissariamento ha gestito Ilva fino alla dichiarazione di insolvenza, troverà il modo di provvedere ai pagamenti che i fornitori aspettano per il lavoro svolto fino alla data del 21 dicembre quando Ilva è stata messa in amministrazione straordinaria. Soprattutto per gli imprenditori, piccoli e grandi che vantano crediti da migliaia a milioni di euro, si tratta di rientrare in tempo con i pagamenti altrimenti sarebbero costrette a chiudere. Occhi puntati quindi sul tavolo delle commissioni Ambiente e Industria del Senato dove ci sono centinaia di emendamenti da discutere e non è escluso che il decreto Ilva possa essere riscritto in larga parte proprio per risolvere il problema dei debiti di Ilva verso le aziende dell’indotto. L’azienda commissariata ed ora dichiarata insolvente ha lasciato debiti per circa 150 milioni di euro e molti di questi spettano alla Valle Camonica.

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