Sono obbligati a farlo perchè nella lettera inviata ai fornitori infatti datata 23 gennaio, Ilva li invita a continuare i contratti pendenti per non risultare inadempienti. “Voi come lo definireste”, scrive ancora Ducoli, un imprenditore che dopo che non paga i propri dipendenti o fornitori li minaccia anche di fargli passare i guai ?”
Gli imprenditori vanno avanti però anche per senso di responsabilità e di fiducia verso un cliente storico e nella speranza che tutto si risolva e lo Stato trovi le risorse per pagare tutti, anche i fornitori che solitamente vengono considerati una parte un po’ esterna all’azienda ma che invece svolgono attività fondamentali alla continuità produttiva dell’Ilva e quindi sperano di rientrare fra quei “creditori privilegiati” che la Magistratura e quindi i commissari “sistemeranno” per primi. Si chiedono come sia stato possibile in due anni di commissariamento ridurre l’azienda da produttiva e puntuale nei pagamenti, a non avere le risorse per pagare le fatture; guardano con fiducia alla revisione di un decreto incompleto di cui si discuterà in Senato martedì e confidano che lo Stato rappresenti per loro una garanzia e che quindi la situazione sia destinata a risolversi.

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