C’è forte preoccupazione anche tra i farmacisti bresciani per i contenuti delle bozze del Ddl Concorrenza predisposte dal ministero dello Sviluppo economico, che in pratica consentono l’acquisto di medicinali con ricetta medica nei supermercati e permettono un aumento indiscriminato del numero delle farmacie. Provvedimenti che – secondo l’allarme lanciato da Federfarma Brescia – in brevissimo tempo potrebbero distruggerebbe il servizio farmaceutico, togliendo la farmacia a 20milioni di italiani che risiedono nelle zone più disagiate del territorio, dove la farmacia rappresenta spesso l’unico presidio sanitario. Ad avvantaggiarsi di queste misure sarebbero solo i gruppi multinazionali dalla grande distribuzione, con il risultato che il cittadino avrà a disposizione un minor numero di punti d’accesso al farmaco gestiti con logiche speculative, collocati nelle zone commercialmente più redditizie. Per il territorio bresciano vorrebbe dire la cancellazione di moltissime farmacie, situate nelle Valli, nella Bassa e nelle località più lontane dai grandi centri. Per questo Federfarma fa appello alle istituzioni e alla politica bresciana, perché assuma una posizione forte sul tema, sapendo che è messo a rischio il primo presidio sanitario in decine di comuni della provincia. In queste ore, Federfarma nazionale ha chiesto al presidente Matteo Renzi di intervenire per impedire che vengano varate misure devastanti per l’efficienza del servizio farmaceutico, in vista del Consiglio dei ministri del 20 febbraio, che dovrebbe esaminare il Ddl e definirne i contenuti.

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