3 persone residenti a Rovetta, Pisogne e Lovere denunciate alla Magistratura per responsabilità relative all’annotazione di fatture per operazioni inesistenti e altre 136 segnalate in quanto titolari di imprese che avrebbero acquistato materiale ferroso da una società a responsabilità limitata fittizia, la quale sarebbe risultata avente sede a Brescia, mentre la gestione avveniva presso il domicilio dell’ amministratore, da quanto appreso residente a Rovetta. Si tratterebbe di una maxi operazione portata a compimento dagli uomini della Guardia di Finanza di Clusone, i quali avrebbero smascherato una frode fiscale di circa 10 milioni di euro. L’impresa in causa tra il 2008 e 2010 a fronte di vendite pari a 10 milioni di euro, non avrebbe contabilizzato alcun costo relativo all’acquisto di materiale destinato alla rivendita, nello specifico ferro tondino e rete elettrosaldata. Dagli accertamenti svolti risulterebbe trattarsi di una cosiddetta «cartiera», priva di struttura e di dipendenti, costituita al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di altre imprese. La frode sarebbe avvenuta nella cessione sulla carta, da parte della società ispezionata, del materiale ferroso ad un’ azienda pugliese, i cui amministratori risulterebbero gli stessi, emettendo regolare fattura e consentendo di riscuotere l’iva, che poi non veniva versata all’erario. Un lavoro meticoloso quello svolto dalla Fiamme Gialle, che si è avvalso della collaborazione di altri reparti del Corpo presenti sul territorio nazionale.
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