Nei mesi scorsi, quando sembrava possibile uno spostamento della direzione di Enel da Breno a Brescia e quando in Valle Camonica erano stati espressi timori di declassamento del presidio camuno, Enel stessa in un comunicato stampa aveva chiarito che il piano di riorganizzazione territoriale che l’azienda sta attuando a livello nazionale, non avrebbe avuto ricadute negative in termini occupazionali e di efficienza del servizio in Valle Camonica. Promessa mantenuta secondo quanto il Vice Ministro Claudio De Vincenti ha appurato confrontandosi con Enel proprio sulla questione bresciana e camuna, per rispondere all’interrogazione del deputato camuno Davide Caparini sul tema. Nel question time De Vincenti ha garantito che “non saranno modificate le attività operative del personale, saranno confermate le attuali sedi di lavoro, con i rispettivi tecnici e operai che opereranno in maniera integrata”. In Valle Camonica ci sono 110 mila utenze e quasi 3.000 chilometri di linee media e bassa tensione con oltre 1.100 cabine di trasformazione. Numeri che richiedono un notevole impegno di personale per mantenere un buon livello di servizio e di sicurezza. “In particolare nelle sedi di Breno e Edolo il servizio sarà assicurato da 20 operai e da 20 impiegati a supporto delle attività operative sul territorio – ha proseguito il Vice Ministro – Enel ha assicurato che il dato occupazionale è sostanzialmente invariato, passando da circa 43 unità – 21 impiegati e 21 operai più un responsabile della Zona Breno – al 31 dicembre 2013 alle attuali 40 unità con responsabile che sarà unico per la Zona di Breno-Brescia”. “Per quanto riguarda la sede di Brescia – ha precisato il rappresentante del Governo – Enel garantisce il mantenimento del turn over grazie all’assunzione di 19 lavoratori con contratto di apprendistato per la Provincia di Brescia.” “Abbiamo insistito con il Governo per la salvaguardia del sistema elettrico della Valle Camonica perché esso è fondamentale per l’assetto energetico del Paese – si legge nell’interrogazione di Caparini secondo cui la privatizzazione prima e la razionalizzazione delle risorse dopo, stanno impoverendo un territorio sempre più sfruttato e umiliato.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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