Fu combattuta il 26 gennaio del 1943 la battaglia di Nikolajewka, uno degli scontri più importanti della ritirata di Russia durante la seconda Guerra Mondiale A seguito del crollo del fronte sul Don gli ultimi resti delle forze italo-tedesche-ungheresi, si ritrovarono ad affrontare alcuni reparti dell’Armata Rossa, asserragliatisi nel villaggio di Nikolaevka per bloccare la fuga dalla grande sacca del Don. Già dalle prime ore di quel freddo mattino di gennaio, le truppe italiane in ritirata, vennero bombardate. Alla Tridentina, unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere, fu assegnato il compito di iniziare l’assalto al villaggio. Particolarmente significative durante questo attacco furono le azioni dei Battaglioni "Vestone", "Verona", "Valchiese" e "Tirano". Malgrado lo sbandamento che truppe in ritirata avrebbero dovuto avere, gli italiani riuscirono a sostenere l’attacco dei sovietici. In serata si unirono alle forze all’attacco i battaglioni "Edolo" e "Valcamonica" e gli uomini della Tridentina, guidati dal generale Luigi Reverberi, riuscendo ad aprire un varco fra le linee sovietiche. La strada verso casa era aperta. Ma le perdite furono altissime. Dopo la battaglia di Nikolajewka si contarono 13.420 uomini usciti dalla sacca, più altri 7.500 feriti o congelati. Circa 40.000 uomini rimasero indietro, morti nella neve, dispersi o catturati. Migliaia di soldati vennero presi prigionieri durante la ritirata e radunati dai sovietici in vari campi. La guerra è finita da 70 anni ma gli alpini non dimenticano. Ecco perché anche quest’anno la festa annuale del gruppo di Darfo sarà dedicata al ricordo di Nikolajewka oltre che al 95esimo di fondazione del gruppo e al 20esimo anniversario dalla scomparsa di Gianni Fioresi. SI parte da Montecchio per poi raggiungere la chiesa parrocchiale di Boario Terme per la santa Messa.
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