La Lega Nord avrebbe voluto cancellare con una spugna la riforma delle pensioni introdotta dalla Fornero. Per farlo ha raccolto in tutta Italia 500 mila firme che equivalgono a 500 mila cittadini che chiedono l’indizione di un referendum sul tema, così che sia il Paese a decidere se abrogare una riforma per molti aspetti iniqua, oppure se mantenerla. Non sarà però possibile farlo, almeno per ora, perché la Corte Costituzionale ha dichiarato la richiesta del referendum, presentata dalla Lega Nord, inammissibile. Quindi la riforma Fornero resta. Una decisione che ha fatto insorgere la Lega Nord che anche in Valle Camonica ha raccolto centinaia di firme e che accusa la Consulta di aver ceduto alle pressioni della politica.
“Non far votare ai cittadini una questione così importante e determinante per il loro futuro come le pensioni equivale negare il diritto ai cittadini di contare qualcosa e di esprimersi.” Questo il commento del deputato camuno Davide Caparini che afferma: “ora non ci resta che capire se le motivazioni sono politiche, come pensiamo, oppure se nella forma qualcosa va cambiato”.
PD: “DECISIONE NON SORPRENDE”
Scontata la decisione dei giudici secondo la deputata camuna Marina Berlinghieri che ricorda che “una decisione della Consulta del 2004 stabilisce che le materie che hanno ricaduta sul bilancio dello Stato non possono essere oggetto di referendum”. Nessuna sorpresa quindi da parte del Pd che nei confronti della riforma Fornero ha un atteggiamento diametralmente opposto affermando di voler “porre rimedio alle criticità della riforma ma compatibilmente con il difficile contesto economico del Paese poiché nessuna ha la bacchetta magica.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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