“Riconoscendo la legittimità dell’operato dell’amministrazione, che decide la destinazione d’uso dei propri beni, non può essere ammessa l’occupazione abusiva di un bene della collettività.” A dichiararlo sono in un comunicato stampa, i sindaci dei Gruppo Civico Alpes in Comunità Montana che riunisce i comuni di Berzo Inferiore, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Edolo, Lozio, Malonno e Ono San Pietro. Anche altri sindaci della Valle Camonica e del Sebino avrebbero manifestato in queste ore solidarietà al sindaco di Pisogne Diego Invernici, prendendo le distanze da forme di protesta che violano la legge come l’occupazione e condividendo l’azione decisa dal Tavolo di Coordinamento Provinciale dell’Ordine Pubblico coordinato dal Prefetto, che ha permesso al Comune di tornare in possesso dell’immobile. “Vogliamo affermare la nostra piena contrarietà – si legge nel comunicato condiviso anche dal consigliere regionale camuno Fabio Fanetti – a posizione e azioni prepotenti e incivili messe in campo dagli occupanti, velate dal principio di libertà di espressione culturale e sociale, mai messe in discussione da nessuno. Le azioni di protesta sono sfociate in attacchi alla persona e all’istituzione, per questo i sindaci esprimono la propria solidarietà al primo cittadino di Pisogne oggetto in questi giorni di minacce ed intimidazioni. Infine un plauso da parte dei sindaci firmatari del documento, alle forze dell’ordine per essere “intervenute con decisione sgomberando uno stabile occupato senza l’uso della violenza.”

IL SINDACO DIFENDE LA LEGALITA’
“Un fronte istituzionale di solidarietà non solo nei miei confronti” – commenta Invernici questa domenica – “ma nei confronti delle istituzioni e del loro diritto di prendere decisioni sulla base delle priorità per il bene pubblico.” “La questione non era e è politica – ribadisce Invernici – a Pisogne non abbiamo un altro immobile adatta ad ospitare le due associazioni di protezione civile se non quello di via Neziole. Per questo da giugno avevamo comunicato al Kag che a fine 2014 non avremmo rinnovato la convenzione e abbiamo cercato un confronto, ma il dialogo si è rotto quando la legge è stata infranta.”

LA PAROLA ALLA GENTE DI PISOGNE
A manifestare sabato 17 gennaio per le vie di Pisogne con i ragazzi di via Neziole 4 contro l’amministrazione comunale, c’erano soprattutto persone giunte da fuori.  La gente di Pisogne, fermata per strada, nella maggior parte dei casi ha affermato che la forma di protesta adottata dai ragazzi di via Neziole 4, ovvero l’occupazione della sede del comune a convenzione scaduta, sia da condannare.  Qualcuno ha difeso il diritto a manifestare dei ragazzi, quando questo succede in forma pacifica e senza forme di violenza. Altri hanno difeso l’amministrazione comunale condividendo la scelta adottata e le modalità. La tensione sul tema in paese è palpabile e si evince dalle numerose persone che hanno preferito non farsi intervistare per timore.

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