“Vogliamo uno spazi”o, con questo grido si è chiusa, attorno alle 18 di questo sabato davanti a via Neziole 4 la manifestazione di sostegno all’ex KAG di Pisogne che proprio qui aveva sede. 500 partecipanti secondo le forze dell’ordine, quasi il doppio secondo gli organizzatori. Il corteo si è sciolto al grido di "nuova occupazione" e molti dei partecipati si sono diretti di nuovo verso Pisogne dove pare che alcuni appartenenti al gruppo abbiano occupato un nuovo spazio dove nella giornata di questa domenica si terranno concerti e nuovi incontri. I militati dell’occupazione di via Nezionale non hanno voluto svelare niente altro. Le informazioni e il tam tam girerà sui social network. Ma vediamo come è andata la giornata, durante la quale, fra slogan contro il sindaco di Pisogne, il suo modo di fare, contro le forze dell’ordine e la mancanza di democrazia ci sono comunque stati, in un clima generale che non voleva creare tensioni, un paio di episodi di intolleranza.

ALCUNI MOMENTI DI TENSIONE
Il primo episodio appena il corte si è mosso dalla piazza principale del paese, quando alcuni giovani – pare di destra – hanno provocato la coda del corteo. Qualche tafferuglio, ma tutto si è risolto al meglio. Il secondo episodio il lancio di una bottiglia che davanti a via Neziole ha colpito un carabiniere senza per fortuna ferirlo. Questi episodi sono stati condannati e fermati dai partecipati alla manifestazione ancora prima che dalle forze dell’ordine. Erano presenti a Pisogne una sessantina di carabinieri del comando di Breno e i nuclei speciali antisommossa pronti ad intervenire in caso di problemi. Il corteo è partito dalla piazza principale dopo alcuni interventi attorno alle 15.30, ha attraversato Pisogne e si è fermato davanti al comune dove sono stati lanciati slogan contro il sindaco, ci sono stati lanci di uova e bombe di vernice contro il municipio sulle cui scale sono stati versati due secchi di letame. Su di un filo sono stati stesi panni per ridicolizzare l’ordinanza del sincaco che riguarda l’ordine pubblico in paese. Poi fra nuovi lanci di uova e continui slogan, musica e canti, il corteo ha raggiunto via Neziole e qui dopo il nuovo accorato appello per avere uno spazio i manifestanti si sono sciolti per raggiungere ill nuovo luogo dell’occupazione. Sono arrabbiati questi ragazzi, ma non solo, perché comunque fra loro c’erano anche persone di una certa età rappresentanti della società civile, di alcuni gruppi politici, delle associazioni culturali del territorio.

IL KAG NON SI ARRENDE
La richiesta è sempre quella: vogliamo uno spazio. Contestano il modo e vogliono dimostrare che resisteranno a quella che vedono come una forte presa di posizione politica nei confronti dell’amministrazione comunale. La storia ormai è nota a tutti: l’amministrazione comunale di Pisogne, dopo aver prorogato di sei mesi – la convenzione era scaduta nel giugno del 2014 – l’utilizzo dello stabile di via Neziole per il KAG (Kapannone auto gestito, uno spazio dove ritrovarsi, socializzare, fare cultura), a fine anno ha ufficialmente chiesto al gruppo di lasciare libero il capannone dove dovrebbero trovare sede le associazioni di protezione civile del comune. Per dire no a questa situazione un nuovo gruppo ha dato vita all’occupazione dello stabile, che si è conclusa con l’arrivo e lo sgombero delle forze dell’ordine nella mattina di martedì. Da qui la ferma volontà di questo gruppo di non darla vinta nè alle forze dell’ordine, né all’amministrazione comunale. Come andrà a finire? Ancora presto per dirlo.

SINDACI SOLIDALI AL PRIMO CITTADINO
In seguito alla manifestazione di questo sabato e dopo le tensioni di questi giorni fra ragazzi di Via Neziole 4 e amministrazione comunale e forze dell’ordine, molti sindaci stanno sottoscrivendo un documento di solidarietà nei confronti del sindaco di Pisogne Diego Invernici, vittima in questi giorni di insulti e minacce alla sua persona che hanno suscitato preoccupazione per la sua incolumità personale. Per questo il sindaco di Pisogne ringrazia le forze dell’ordine, dal Comandante provinciale dei carabinieri, al Prefetto, per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo per garantire l’ordine e anche per non aver risposto alle provocazioni del corteo di questo sabato. Invernici ringrazia anche i cittadini di Pisogne che hanno contribuito a non alimentare il clima di tensione e a non fare il gioco di chi – afferma- voleva portare gli scontri nella piazza.” Il 90% delle persone in piazza non erano di Pisogne ma sarebbero inoltre giunte da fuori della Valle Camonica e Brescia. A sottoscrivere un documento di solidarietà contro quello che definiscono un “attacco alle istituzioni”, in queste ore sarebbero molti sindaci della Valle Camonica e del sebino bresciano e bergamasco.

dal giornale online: Più Valli TV – News
Leggi tutto: http://ift.tt/15jjK8k

Rispondi