Nel corso della serata del 14 gennaio si è svolto presso la Comunità Montana di Valle Camonica un incontro con i Sindaci e gli Assessori del territorio sul tema del gioco d’azzardo patologico – GAP. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di un’attività di ricerca esplorativa, realizzata all’interno di un percorso formativo che ha coinvolto l’Azienda Territoriale per i servizi alla persona e l’ASL Vallecamonica-Sebino. I dati raccolti nel corso del 2013 presso i servizi che trattano direttamente questo tipo di patologia (SERD; SMI; Comunità di Bessimo) hanno evidenziato alcuni aspetti interessanti da cui partire per individuare possibili interventi di prevenzione e trattamento del problema:  il numero degli utenti presi in carico nel corso dell’anno non ha superato le 90 unità e – pertanto – il fenomeno nella sua manifestazione più problematica sembra essere ancora contenuto, ma non deve essere sottovalutata la presenza di un sommerso;  il fenomeno non ha una collocazione geografica ben definita, ma riguarda tutto il territorio della Valle;  il profilo anagrafico del giocatore patologico camuno si caratterizza per l’essere un soggetto maschio e con un’età media intorno ai 43 anni; il fenomeno colpisce in modo minore le donne, le quali rischiano di incorrere in questo tipo di patologia in età più avanzata (51 anni); diversamente da quello che si potrebbe pensare, il giocatore patologico non è una persona che cerca di risolvere i propri problemi economici attraverso il gioco. Infatti il numero dei disoccupati/sotto-occupati in carico ai servizi rappresenta il 27% degli utenti, ma vi è un 62% degli utenti che sono lavoratori autonomi-imprenditori (40%) o lavoratori dipendenti (22%);  un ruolo importante nel percorso di segnalazione e presa in carico del giocatore patologico è sicuramente svolto dalla sua rete relazionale (familiari e amici) che più di altri vivono indirettamente – ma non senza una minore sofferenza – i problemi legati a questo tipo di patologia.

 

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