Pisogne attende il ritorno di Andrea Ciglia, l’artigiano morto mercoledì pomeriggio in un tragico infortunio sul lavoro, la prima morte bianca di una delle province maglia nera degli infortuni sul lavoro. L’uomo, 43 anni, è stato travolto da un tubo mentre stava lavorando all’interno del piazzale di un’impresa di materiale edile in via Labirinto a Brescia. Un’operazione che avrà compiuto migliaia di volte, ma che mercoledì gli è stata fatale. Pare, da una prima ricostruzione, che Andrea stesse scaricando da un rimorchio alcuni pesanti tubi quando è stato travolto da uno di questi che l’ha schiacciato al suolo. Andrea Ciglia è morto sul colpo e a nulla sono valsi i soccorsi dei sanitari del 118. Purtroppo ad assistere alla tragica scena anche il padre dell’uomo Umberto, fondatore della ditta che ora veniva portata avanti da Andrea e dal fratello. Sulle cause e le modalità stanno indagando gli agenti della Polizia di Stato e i tecnici del lavoro dell’Asl di Brescia che erano intervenuti sul luogo della tragedia per i rilievi di legge. Si attende per queste ore il nullaosta del magistrato per poter trasferire la salma nell’abitazione di Pisogne e fissare la data dei funerali. La famiglia di Andrea è molto conosciuta sia in Valle Camonica che sul Sebino. Era stato il papà di Andrea, Umberto, presente, come detto nel momento della disgrazia, a fondare la ditta CBC Scavi srl che ora era gestita da Andrea e dal fratello. A piangere il giovane imprenditore anche la moglie, la mamma e la sorella.

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