Sono tornati sul lago a Tavernola bergamasca questa domenica i sub del soccorso subacqueo di Montisola con i tecnici subacquei nazionali dell’Unità tecnica di Soccorso UST ed i subacquei di Treviglio per recuperare la rete abusiva, lasciata con ogni probabilità da alcuni bracconieri nella quale è rimasto impigliato alla profondità di 36 metri nella mattinata di sabato 3 gennaio Lorenzo Canini di 39 anni, originario di Villa d’Ogna e abitante a Ponteranica. Lorenzo era arrivato a Tavernola bergamasca verso le 9.30 assieme all’amico Fabio Bozzato, suo istruttore di attività subacquea, con il quale effettuava numerose immersioni e attività di addestramento. Conosceva bene quel tratto di lago posto all’imbocco da sud dell’abitato, proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri dove c’è un buon parcheggio ed un facile accesso al lago. Aveva con sé un’attrezzatura nuova , il Rebreather Voyager, che consente un riciclo importante dell’anidride carbonica espulsa con l’aria espirata che, passando da un filtro speciale, rientra in circolo come ossigeno e dunque allunga sensibilmente il tempo a disposizione del subacqueo. Da anni Lorenzo aveva ottenuto il brevetto da sub per immersioni fino a 30 metri e la sua passione l’aveva portato in giro per il mondo alla scoperta di mondi sommersi ed aveva maturato una notevole esperienza tecnica. Quando Lorenzo e Fabio sono giunti a circa 150 metri dalla riva,alla profondità di circa 36 metri, Lorenzo è rimasto impigliato in una rete che non era segnalata da alcuna boa e che dunque non doveva essere lì: immediatamente ha cercato di liberarsi, ma per l’altro compagno di immersione era chiaro quanto stesse accadendo. E’ riemerso, ha dato l’allarme ai carabinieri della caserma, che hanno allertato a loro volta i soccorsi, è tornato giù a cercare Lorenzo e gli ha sganciate le sue bombole sapendo che per Lorenzo l’aria stava mancando. Quindi è risalito velocemente in superficie, con un notevole rischio per la sua salute (tant’è che ora si trova ricoverato a Bergamo in Camera iperbarica), mentre dopo solo 15 minuti dall’allarme la barca dei sub di Monte Isola era già sul posto: da quel momento le ricerche sono diventate febbrili fino a quando anche i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Como hanno notato che Lorenzo era immobile, senza boccaglio. Dopo un breefing con tutti le forze in campo, con l’aiuto dei sommozzatori di Treviglio e Ravenna il corpo è stato recuperato verso le 16.50, trasferito quindi alla camera mortuaria del cimitero di Tavernola a disposizione dell’autorità giudiziaria. I Carabinieri di Tavernola, con la Polizia provinciale di Bergamo, hanno disposto il recupero della rete killer e dell’attrezzatura subacquea che era rimasta impigliata. Le operazioni di recupero si sono svolte questa domenica mattina in piena sicurezza, a cura dei sommozzatori di Monte Isola con i colleghi di UST e di Treviglio. Al vaglio degli inquirenti ora ci sono i reperti che sono stati sequestrati e verranno esaminati nelle prossime ore per tentare di risalire a chi ha posizionato abusivamente la rete.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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