In occasione di questo fine anno il Comune di Breno ha dato alle stampe le prime “Gimbarde, sorta di grida manzoniane allegre, ironiche a volte dure, ma sempre rispettose, che Umberto Sala nato a Varese il 30 maggio 1904, vissuto e morto a Breno il 28 maggio 1992, ha prodotto negli anni ferivdi del suo lavoro. Le affiggeva ad un palo dell’Enel (successivamente ad un porticato) chiamato Palo della vergogna. Molti amministratori hanno ascoltato la sua voce, come nel caso dei tondi di Garibaldi e Vittorio Enmanuele II, di Camillo Golgi, di Romolo Putelli, di Giuseppe Zanardelli, ma anche di aspetti importanti e più contingenti della vita civile. Le prime Gimbarde sono state date alle stampe in questi giorni ed il volume è andato a ruba: in tanti hanno voluto ripercorrere la storia brenese alla luce di un’intelligenza civica acuta e attenta che, come Pasquino nella Roma di papi-re e il siur Carera nella Milano di Maria Teresa d’Austria (e ancora prima come Orazio nella Roma Repubblicana) con il sorriso ironico sulle labbra fustigava le malefatte, grandi e piccole.
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