Prosegue la conta dei danni dopo la serie di eventi meteo che hanno messo in ginocchio la bergamasca. 20 milioni di euro a tanto ammonta la stima che contempla i 10 milioni denunciati da Coldiretti, i 2 milioni e 800mila richiesti dai 45 comuni interessati dai fenomeni e altri 8 da parte di privati colpiti dalle ormai note bombe d’ acqua. Nel caso dell’emergenza più recente, quella legata al territorio di Albino, le ragioni sono da attribuire al torrente Lujo che da anni non veniva ripulito da materiale, pietre e vegetazione presente nell’alveo e sulle sponde.
DANNI NOTEVOLI
Per queste ragioni durante il violento temporale della notte tra sabato e domenica, in alcuni punti si è creata una sorta di tappo che ha favorito l’ esondazione. La competenza come sottolineato dal sindaco non è del comunale ma dalla Ster e di Regione Lombardia. Alle abbondanti piogge si aggiunge l’ uso improprio del territorio. Dal 1904 una legge impone una fascia di rispetto pari a dieci metri dal ciglio arginato, spesso non osservata. Ciò riguarda soprattutto i corsi d’acqua di fascia pedecollinare che scorrono in zone fortemente urbanizzate. L’ operazione “Fiumi sicuri” è una di quelle iniziative fondamentali, grazie alla quale l’ intervento di bonifica assicura una maggiore tranquillità dei residenti.Oltre all’ ente locale, che sta stilando un resoconto per avviare la procedura di finanziamento, anche la sede territoriale della Regione procede nella conta dei danni.
SI POTEVA EVITARE?
Agli interrogativi, legati al si poteva evitare…….si aggiunge la polemica sul cantiere del ponte di Comenduno frazione di Albino, riguardante la presenza di rifiuti che l’erosione di una sponda, dovuta alle ultime piene del Serio, ha messo in evidenza.
A denunciarlo Federconsumatori che puntualizza come ci sia, ignari del fatto e tempo permettendo, chi fa il bagno poco più a valle della discarica. La documentazione attestante i fatti è stata inviata anche all’Asl e al Comune di Albino, dove il sindaco non ha tardato ad esprimere disappunto per l’ impossibilità di fornire chiarimenti prima della segnalazione alla Regione. Una vicenda abbastanza datata che si trascina da un paio di amministrazioni. “Non c’ è alcun pericolo, assicura Terzi, si tratta di rifiuti inerti”, la cui rimozione è avvenuta in queste ad opera della ditta Bergamelli.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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