La Procure di Brescia ha notificato il provvedimento di chiusura delle indagini per le 15 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Fabio Salamone e dal sostituto procuratore Claudio Pinto, che mirava a fare luce su due filoni di indagine: da una parte su presunti appalti assegnati dall’assessorato ai lavori pubblici della Provincia di Brescia per la realizzazione di alcune delle principali arterie stradali provinciali che avrebbero favorito aziende amiche per alcuni appalti,   dall’altra parte il secondo filone dell’inchiesta per i rifiuti che avrebbero preso il posto, sotto l’asfalto, dei materiali previsti nel capitolato. Le indagini avevano portato nell’aprile scorso all’arresto di un imprenditore edile arrestato con l’accusa di traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi e frode in pubbliche forniture, mentre per un tecnico della Provincia accusato di peculato erano scattati i domiciliari. Tra i 15 indagati compaiono imprenditori e funzionari che a vario titolo devono rispondere di peculato, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti e corruzione. Gli indagati ora hanno venti giorni di tempo per decidere se essere sentiti dal magistrato titolare del fascicolo o depositare una memoria difensiva.

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