Manifestazione animalista preannunciata dai social media in questi giorni e tenutasi regolarmente questo sabato a Breno: anziché i 2.000 e oltre previsti erano circa 200, ma il numero sembrava superiore grazie agli oltre 50 uomini delle forze dell’ordine (moltissimi in borghese, mischiati ai manifestanti e muniti di telecamere), parecchi cittadini brenesi a guardare tra l’incredulo, l’attonito e l’indignato. Perché i manifestanti hanno lanciato pesanti accuse a tutti: “vergogna “, “assassini”, “feccia umana”, “siete tutti responsabili se non reagite”, gli epiteti e le frasi più frequenti scanditi dal megafoni che si sono passati a turno i 4 che hanno condotto la manifestazione. Dopo un violento acquazzone, con una sorta di fuggi-fuggi generale, la pioggia ha rallentato ed il corteo si è svolto da piazza Municipio al Campo sportivo, quindi è tornato alla partenza con l’intendimento di passare lungo tutta via Mazzini, raggiungere Piazza Mercato ed il centro storico. Ma la Digos lo ha impedito: non era previsto e non era autorizzato. Ci sono stati momenti di tensione con alcuni abitanti di Breno e con le stesse forze dell’ordine ma ben presto è stata ristabilita la calma. Per protesta, i manifestanti hanno bloccato il traffico occupando la via centrale del paese, dove si trova il municipio. Pattuglie erano presenti anche lungo la provinciale che porta in Bazena, dove si trova la malga dei due, padre e figlio, identificati grazie alle fotografie scattate da un escursionista durante il massacro del cane, avvenuto con bastoni e pietre. Intorno alle 17.00 il drappello degli animalisti ha cominciato ad assottigliarsi fino a che la piazza è stata la sciata libera.

dal giornale online: Più Valli TV – News
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