
I sindaci della Lega Nord non accoglieranno i profughi e chiuderanno quindi le porte dei loro comuni ad altri richiedenti asilo politico. La decisione è stata annunciata dalla segreteria provinciale del Carroccio che in questo modo protesta contro la decisione di mettere a disposizione edifici pubblici come ex caserme per accogliere i profughi dirottati da Mare Nostrum al Nord Italia poiché in questo modo a pagare saranno ancora una volta solamente i sindaci e i comuni. Una protesta che più in generale si rivolge alla politica in materia di immigrazione del Governo che non porterebbe benefici economico-sociali alle comunità ospitanti ma disgregherebbe il tessuto sociale, economico, culturale. Proprio questo giovedì sul tema si è svolto un tavolo tecnico in Prefettura nel quale il Prefetto ha sollecitato tutti i sindaci ad offrire la la loro disponibilità per mettere a disposizione le strutture per accogliere l’ondata di nuovi profughi in arrivo nel bresciano. Ma secondo la Lega Nord la provincia di Brescia avrebbe già fatto la sua parte con 235 i richiedenti asilo accolti nel Bresciano e ospitati in una decina di strutture. Gli amministratori leghisti si dichiarano quindi pronti a mobilitarsi nel caso in cui dovessero arrivare nel bresciano nuovi sbarchi. Sollevano gli scudi anche contro l’eventualità, paventata nel nuovo piano per l’accoglienza del ministro dell´Interno Angelino Alfano, che la caserma «Serini» di Montichiari, già studiata dai tecnici del Governo Letta nell’eventualità di realizzare il nuovo carcere di Brescia, possa diventare punto di riferimento per 600 profughi.
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