
Il provvedimento prevede l’innalzamento dell’età anagrafica per il conseguimento del diritto all’assegno vitalizio, che passa dagli attuali 60 anni a 66 anni e comunque sarà collegata all’aspettativa di vita secondo quanto stabilito per i lavoratori del pubblico impiego. Si prevede inoltre una riduzione dell’importo lordo degli assegni vitalizi in godimento, dal quale sarà trattenuto un contributo di solidarietà applicato con criteri di progressività. Il taglio interessa i soggetti con un reddito complessivo irpef superiore a 18 mila euro. E vale anche per chi non ha ancora conseguito i requisiti di età previsti per l’erogazione dell’assegno e per quei consiglieri che, nonostante il possesso dei requisiti, non hanno ancora percepito l’assegno. Interessati anche i vitalizi di reversibilità di soggetti con un reddito annuo irpef complessivo superiore a 24 mila euro. Infine, una norma del progetto di legge prevede che i nominativi dei destinatari dei vitalizi con le somme erogate vengano pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio regionale, superando così il vincolo che aveva posto il Garante della Privacy.
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