Per i prossimi mesi però è previsto un nuovo rallentamento dovuto da una parte a fattori stagionali, legati alla chiusura nel mese di agosto della maggior parte degli stabilimenti produttivi provinciali, dall’altra, ad altre incognite come ad esempio, la frenata della locomotiva tedesca che avrà verosimilmente ricadute sull’economia bresciana, da sempre particolarmente esposta verso tale mercato; l’inasprimento delle tensioni geopolitiche e le misure straordinarie recentemente adottate dalla BCE.  Per quanto riguarda la provincia bergamasca, secondo la sintesi fatta dalla Camera di Commercio,  la produzione industriale si conferma in crescita nel secondo trimestre dell’anno +0,8%, un risultato su cui però pesa l’incognita del futuro. Ad andare meglio sono i settori della meccanica, chimica, gomma-plastica e in genere le produzioni specializzate e di beni intermedi.  La ripresa della produzione industriale non ha ancora rimesso in moto l’occupazione che al netto della stagionalità si è ridotta anche nel secondo trimestre dell’anno contemporaneamente ad un più intenso utilizzo della Cassa integrazione.

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