La provincia di Bergamo risarcirà i suoi dipendenti nella busta paga di febbraio. Lo annuncia l’ente di via Tasso dopo che il giudice di pace ha accolto il ricorso delle organizzazioni sindacali, CGIL e CISL che accusavano la provincia di comportamento antisindacale e contrario agli interessi dei lavoratori in merito al fondo di produttività. Di fatto, il Tribunale di Bergamo ha ritenuto illecito non aver dato “piena esecuzione agli obblighi contrattuali, decidendo unilateralmente di non corrispondere ai dipendenti il compenso per la produttività individuale” e di conseguenza ha ordinato alla Provincia di restituire i 122.000 € previsti dal fondo per il salario accessorio. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dalle organizzazioni sindacali ma che sin da ora dichiarano non chiusa la battaglia poichè, sostengono, che, secondo loro, “il decreto del Tribunale di Bergamo non riguarda solo il Contratto del 2015, ma anche quello del 2016, per il quale gli effetti delle scelte unilaterali della Provincia di Bergamo hanno comportato una riduzione del fondo per la produttività di oltre 360.000 euro e la conseguente esclusione del sindacato dalle trattative”. Di contro l’amministrazione di via Tasso esprime anche la propria soddisfazione in quando il giudice ha sì condannato la provincia a risarcire in busta paga ciò che non era stato corriposto ma ha ritenuto non sussistente la violazione degli obblighi di informazione preventiva in merito ai provvedimenti assunti dal Presidente.
Per Marco Brumana (FP CGIL) e Mario Gatti (CISL FP), l’esito del ricorso “fa giustizia del tentativo, palese quanto maldestro, del Presidente della Provincia di Bergamo e dei suoi “tecnici” consiglieri di estromettere dalle trattative e isolare le sole organizzazioni sindacali non disposte ad accettare le loro scelte unilaterali, e di quelle organizzazioni sindacali disposte a firmare qualsiasi contratto pur di ottenere il riconoscimento di non si sa quale ruolo dal datore di lavoro”. Ora – concludono i due segretari provinciali della Funzione Pubblica –“si riaprono questioni che qualcuno, sbagliando, riteneva di aver risolto, prima fra tutte quella del 2016. CGIL e CISL indiranno, in tempi brevi, un’assemblea generale del personale, al fine di chiarire le scelte che i dipendenti dovranno affrontare a seguito della conclusione del ricorso.

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