Fondi per le aziende che investono in nuove tecnologie, in produzioni innovative, che riqualifichino gli stabilimenti, che diversifichino le produzioni, che realizzino nuove attività o che le amplino, che forniscano servizi turistici, che acquistino nuovi macchinari e che in generale facciano investimenti che possano avere un impatto significativo sullo sviluppo del territorio e sull’occupazione. Arrivano dal ministero dello sviluppo economico grazie alle agevolazioni previste dalle legge 181 del 1989. Ne potranno beneficiare anche 54 comuni della provincia di Bergamo – su un totale di 90 in Lombardia – che sono stati inseriti nell’elenco dei territori ammessi ai fondi previsti per le aree di crisi industriale. Negli ultimi giorni di dicembre, infatti, è stato pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico il Decreto che riporta l’elenco ufficiale dei Territori candidati alle agevolazioni che sono destinate alle società di capitali, incluse le società cooperative e consortili, già costituite alla data di presentazione della domanda di agevolazione (comprese le startup) che operino nel manifatturiero o nel settore dei minerali o delle cave, nella produzione di energia. I comuni interessati nella provincia di Bergamo sono raggruppati nelle aree della Val Seriana, della Val Cavallina e dell’Alto Sebino. La CISL Bergamo, nel dare la notizia, commenta positivamente il riconoscimento da parte del Ministero dei 54 comuni della provincia di Bergamo. "Ora – dichiara Giacomo Meloni, segretario CISL Bergamo – auspichiamo si possa concretizzare rapidamente con le adeguate risorse economiche che il Ministero deve ancora stabilire". Ora le istituzioni territoriali e le imprese devono individuare i progetti su cui far ricadere i finanziamenti. "L’auspicio della CISL – conclude Meloni – è che si possa aprire con gli enti locali e le imprese interessati dagli investimenti un confronto preventivo con le parti sociali al fine di conoscerne le ricadute sul territorio, sull’ occupazione e sull’ambiente”.

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